26.2.11

Incipit

Per il Devoto-Oli  l'incipit è - nei codici - la parola iniziale della formula che si poneva di solito al principio di un'opera o di una sua parte, con indicazioni più o meno precise riguado al titolo e al nome dell'autore. Nell'uso filologico e bibliografico, le parole iniziali di un testo.
Per Wikipedia la voce verbale latina incipit (pronuncia ìncipit; dal verbo incipĕre, "incominciare") è la parola iniziale della formula latina che introduce - talvolta anche con il nome dell'autore - il titolo di un'opera; in filologia e bibliografia con l'incipit si fa riferimento alle prime parole con cui inizia realmente un testo.
Se nella terminologia canonica, la voce incipit definisce propriamente la parola o la frase iniziale di un qualsiasi componimento, l'uso che viene fatto nell'attuale critica letteraria moderna è più esteso. Non solo dunque la prima parola o la prima frase ma l'intera tranche d'avvio che può essere di lunghezza diversa.

Per prepararci all'evento STORIE MINIME, la lettura condivisa che si terrà il prossimo 21 aprile 2011 al Teatro Biblioteca Quarticciolo di Roma, abbiamo pensato di pubblicare ogni giorno l'incipit di uno dei libri in bibliografia.
Cominciamo oggi con Lessico famigliare di Natalia Ginzburg, pubblicato nel 1963 dall'editore Giulio Einaudi, nella collana Supercoralli Italiani.

disegno E. Schiele
Nella mia casa paterna, quand'ero ragazzina, a tavola, se io o i mei fratelli rovesciavamo il bicchiere sulla tovaglia, o lasciavamo cadere un coltello, la voce di mio padre tuonava: - Non fate malagrazie!
Se inzuppavamo il pane nella salsa, gridava: - Non leccate i piatti! Non fate sbrodeghezzi! non fate potacci!
Sbrodeghezzi e potacci erano, per mio padre, anche i quadri moderni, che non poteva soffrire.
Diceva: - Voialtri non sapete stare a tavola! Non siete gente da portare nei loghi!
E diceva: - Voialtri che fate tanti sbrodeghezzi, se foste a una table d’hôte in Inghilterra, vi manderebbero via subito.