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Cara senatrice Merlin... (incipit 44)

Cara senatrice Merlin... Lettere dalle case chiuse, a cura di Lina Merlin e Carla Barberis. Edizioni Avanti! 1955. Ora EGA Edizioni Gruppo Abele.

B., 27 Gennaio 1951
Signora Deputatessa Merlin
Io ò saputo dalle mie compagne della legge che fà per noi prostitute. Io non me ne intendo; sono una povera donna che faceva la serva e sono delle campagne di C. e vorrei tornarci a fare la serva o la contadina non questo mestiere che mi fà schifo. Ero a M. e M. mi faceva terrore e io uscivo poco, avevo paura dei trammi e delle macchine, ma un giorno uscivo e incontrai uno che mi si mise dietro a camminare dietro. I miei padroni tutte le sere facevano cene, ballavano e poi si baciavano e anche con le mani non stavano fermi bene e io pensai che fare all'amore non era peccato e mi ci misi con un giovanotto che non parlava come noi di C. Ma un giorno mi portò nella sua camera perché disse <<ò male allo stomaco>>. Ma altroché male, lui mi prese e mi cosò anche mentre io piangevo e dissi <<ò paura ò paura>>. Poi non mi à sposato e mi à fatto fare il figliolo. Io sono prostituta perché i padroni non mi rivolevano e loro erano come me e pegio e si facevano sempre cornuti fra elli.