19.12.12

Bella e Bestia_TBM

Fiona Sansone e Chiara Lombardo / Fotografia '60

della Compagnia GalloSansone
si replica
sabato 22 dicembre e domenica 23 dicembre 2012, alle ore 17.00
info e prenotazioni 062010579

10.12.12

Tra le foglie con Cosimo

Tra le foglie con Cosimo
letteratura per ragazzi e natura

un pomeriggio di lettura condivisa
nel quale trasformeremo il teatro in un giardino,
dove accomodarci ad ascoltare storie
scelte e lette dai bambini, per i bambini

a cura di Sabina de Tommasi / Associazione Ersilio M.
in collaborazione con Barbara Della Polla / CassiopeaTeatro Trieste

venerdì 14 dicembre 2012, ore 17.00

Teatro Biblioteca Quarticciolo
via Ostuni 8, Roma
info e prenotazioni 0698951725 - 0645460705
ingresso libero

21.11.12

PBB_TBM mercoledì 21 novembre 2012

Oggi pomeriggio alle 17.00 al Teatro Tor Bella Monaca, nell'ambito delle attività della Piccola Biblioteca Bambini, laboratorio Storie di biscotti e altre storie, con Alessandra Blanco, Maria Laura De Bardi, Francesca De Dominicis e Sabina de Tommasi.

Teatro Tor Bella Monaca  - Roma
via Bruno Cirino, angolo viale Duilio Cambellotti
l'ingresso è libero, ma è necessaria la prenotazione al numero 062010579

i biscotti che faremo sono adatti anche a grandi e piccini con intolleranza al glutine

12.11.12

La città di Punto e altre storie

giovedì 6 dicembre 2012, alle ore 17.00
nell'ambito delle attività della Piccola Biblioteca Bambini_Teatro Tor Bella Monaca

La città di Punto e altre storie
letture a cura di Fiona Sansone,
e spettacolo di teatro delle ombre con Domenico Colucci, liberamente tratto da I racconti di Punteville di Gianluca Caporaso e Rita Petruccioli (Lavieri ed.)

questo appuntamento è in collaborazione con Più libri Più liberi, Fiera della Piccola e Media Editoria (Roma, 6-9 dicembre 2012)


Teatro Tor Bella Monaca, Roma
via Bruno Cirino, angolo viale Duilio Cambellotti
l'ingresso è libero
ma è necessaria la prenotazione al numero 062010579

è gradita la partecipazione di genitori, nonni e fratelli grandi

10.11.12

PBB_TBM mercoledì 14 novembre 2012

l'illustrazione di copertina è della stessa Morante
 
Fiona Sansone legge brani da Le straordinarie avventure di Caterina di Elsa Morante.
L'accompagna al pianoforte Ivano Guagnelli.

Teatro Tor Bella Monaca  - Roma
via Bruno Cirino, angolo viale Duilio Cambellotti
l'appuntamento è per le ore 17.00
l'ingresso è libero
ma è necessaria la prenotazione al numero 062010579




In occasione del centenario della nascita di Elsa Morante, la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma presenta al pubblico la mostra Santi, Sultani e Gran Capitani in camera mia. Inediti e ritrovati dall'Archivio di Elsa Morante (26 ottobre 2012 - 31 gennaio 2013). 

 

29.10.12

Tra le foglie con Cosimo

l'illustrazione appositamente creata da Cristiana Minardi è un dono dell'autrice


Tra le foglie con Cosimo
letteratura per ragazzi e natura

Laboratorio per la realizzazione di un pomeriggio di lettura condivisa
nel quale trasformeremo il teatro in un giardino,
dove accomodarci ad ascoltare storie scelte e lette dai bambini, per i bambini.

Per presentare l'iniziativa abbiamo fissato un incontro aperto a tutti in biblioteca
venerdì 9 novembre, alle ore 16.30
ti aspettiamo!
Teatro Biblioteca Quarticciolo, via Castellaneta 10, Roma

a cura di Sabina de Tommasi / Associazione Ersilio M.
in collaborazione con Barbara Della Polla / CassiopeaTeatro Trieste


Il Teatro Biblioteca Quarticciolo è stato dalla sua apertura a dicembe 2007 e in questi anni un seme. Un seme piantato in un quartiere. Un seme che piano piano ha messo le radici, è germogliato, ha dato fiori e frutti. Copiosi e diversi.
Lo abbiamo sentito da subito come un seme, ed è per questo che tra la fine del 2008 e l'inizio del 2009 la biblioteca ha proposto un laboratorio per bambini intitolato Cucilibri.
Si partiva da una storia stupenda, quella raccontata da Jean Giono nel libro L'uomo che piantava gli alberi, e si chiedeva ai partecipanti di rappresentarla a proprio modo su pagine di stoffa.
Con tutte queste pagine, sotto la guida sapiente di Barbara Della Polla e di CassiopeaTeatro di Trieste, e traendo ispirazione dall'artista sarda Maria Lai, sono stati realizzati libri e arazzi, alcuni dei quali ancora si possono ammirare sulle pareti della biblioteca.

Per crescere il nostro seme ha avuto bisogno oltre che di tanti artisti, del contributo determinante degli utenti della biblioteca e degli spettatori del teatro.
Il pubblico a TBQ è stato un protagonista. Ha proposto, dibattuto, criticato, partecipato. Si è messo in gioco in prima persona nei laboratori teatrali condotti da Ninni Bruschetta, Veronica Cruciani, Pietro Caramia, ed altri.
E una volta all'anno questo gruppo compatto e solidale ha prestato la propria voce a pagine della letteratura da condividere con il pubblico, in una grande serata di lettura a tema.
A me è toccato il compito di volta in volta di scegliere il tema, costruire un progetto intorno a questo tema, e cercare i compagni di strada per arrivare in fondo al sentiero: Gianni Bissaca, Lisa Natoli, Barbara Della Polla, Massimo Talone, musicisti e attori.
La realizzazione di questa serata è stato un impegno lungo e intenso: costruzione della bibliografia, scelta dei brani, prove di lettura ad alta voce, ecc.
Grazie alla collaborazione con Fusoradio, di queste serate rimane non solo una traccia fotografica, ma anche una traccia audio, da riascoltare quando se ne ha voglia.

Adesso intendiamo unire tutte queste esperienze e creare insieme un pomeriggio di lettura condivisa realizzato dai bambini, per i bambini.
Nel progettarlo abbiamo ripensato al nostro piccolo seme, al desiderio di ogni bambino di salire su un albero e restarci a guardare il mondo da sopra senza essere visto, al rapporto che i bambini di città hanno con le foglie, gli alberi, le piante e i fiori.
Chiediamo a tutti i partecipanti anche di portare una piantina in vaso, per aiutarci a trasformare il palcoscenico del teatro in un giardino.
Magari alcuni bambini hanno partecipato lo scorso inverno al laboratorio Ortovi (realizzato in teatro da Barbara Della Polla e Fiona Sansone). Magari hanno piantato semi, e osservato e accudito le piante che sono spuntate, a scuola, o a casa insieme ai genitori e ai nonni...

Immaginiamo un giardino nel quale accomodarci ad ascoltare storie scelte e lette dai bambini.
Perché queste storie siano un nuovo seme da piantare, osservare e accudire.
Perché la letteratura e il teatro sono stati e saranno il nostro seme.
Sabina de Tommasi



PRIMA TRACCIA BIBLIOGRAFICA

1. Christina Björk e Lena Anderson, Linnea nel giardino di Monet, Giannino Stoppani edizioni
2. Frances H. Burnett, Il giardino segreto, Salani trad. Pia Pera
3. Italo Calvino, Marcovaldo, Mondadori
4. Italo Calvino, Il barone rampante, Mondadori
5. Italo Calvino, La foresta-radice-labirinto, Mondadori
6. Nicoletta Costa, L'albero vanitoso, Emme edizioni
7. Jean Giono, L'uomo che piantava gli alberi, Salani
8. Jean Giono, Il bambino che sognava l'infinito, Salani
9. Maria Lai, Curiosape, Arte Duchamp
10. Maria Lai, Tenendo per mano il sole, Arte Duchamp
11. Maria Lai, Il dio distratto, Arte Duchamp
12. Mario Lodi, Bandiera, Einaudi Ragazzi
13. Beatrice Masini, Storie dell'uomo verde, Einaudi Ragazzi
14. Angela Nanetti, Mio nonno era un ciliegio, Einaudi Ragazzi
15. Nadia Nicoletti, L'insalata era nell'orto, Salani
16. Pia Pera, Libereso Guglielmi e Michele Ferri, Alberi, Artebambini
17. Bianca Pitzorno, Clorofilla dal cielo blu, Mondadori
18. Bianca Pitzorno, La casa sull'albero, Mondadori
19. Gianni Rodari, Le avventure di Cipollino, Einaudi

Portare a vedere


In questo scorcio di stagione dei teatri di cintura il Teatro di Roma realizza un progetto-modello  di “promozione/formazione del pubblico”, avvalendosi della ventennale esperienza di Giorgio Testa e del gruppo Centro Teatro Educazione, ora Casa dello Spettatore.
Ritenendo che l'attenzione alla formazione del pubblico sia una delle attività precipue che caratterizzano il ruolo del teatro pubblico, il progetto si configura come la prosecuzione del seminario “Portare a teatro, perché, come…”  tenuto nella primavera di quest'anno a Tor Bella Monaca per un gruppo di insegnanti.
L'idea è condurre passo passo un gruppo di spettatori all'interno della creazione artistica di tre spettacoli per ragazzi legati al tema della fiaba, e analizzare con loro alcuni temi precisi.

Nel corso del primo appuntamento si ragionerà su:
- come si determina il destinatario di uno spettacolo: destinatario ideale, destinatario potenziale e  destinatario concreto;
-  come arrivare allo spettatore: materiali informativi, quali, a chi, come…;
-  il caso del Teatro Ragazzi: fascia d’età e fascia scolare, il peso del mediatore insegnante, oggi.

Il gruppo sarà formato da:
- insegnanti di scuole elementari e medie inferiori dei Municipi VII e VIII;
- studenti universitari di DAMS e di SCIENZE DELLA FORMAZIONE come occasione di laboratorio; 
- e inoltre, in via sperimentale, anche da una classe o due di un liceo pedagogico di uno o di entrambi  i territori per le quali sarebbe una forma di tirocinio;
- più in generale potranno partecipare a titolo personale operatori teatrali, genitori, educatori, sensibili alle potenzialità legate al rapporto tra teatro e scuola.


Calendario degli incontri:

Teatro Tor Bella Monaca
- 6 novembre 2012, ore 17.00-20.00 – 1° incontro
- 20 o 21 o 22 o 23 novembre, ore 10.30 - visione dello spettacolo FIABE POP UP del Teatro delle Apparizioni. Le insegnanti partecipano con la loro classe
- 22 novembre, ore 17.00-20.00 – 2° incontro
- 4 o 5 dicembre, ore 10.30 – visione dello spettacolo BELLA E BESTIA della Compagnia GalloSansone. Le insegnanti partecipano con la loro classe
- 13 dicembre, ore 17.00-20.00 – 3° incontro

verranno comunicate più avanti la data del 4° incontro e quella per la visione dello spettacolo LA REPUBBLICA DEI BAMBINI


Teatro Biblioteca Quarticciolo
- 8 novembre 2012, ore 17.00-20.00 – 1° incontro
- 15 novembre, ore 17.00-20.00 – 2° incontro
- 28 novembre, ore 10.30 – visione dello spettacolo PEAU! della Compagnia Cassepipe/Eventeatro. Le insegnanti partecipano con la loro classe
- 29 novembre, ore 17.00-20.00 – 3° incontro
- 7 dicembre, ore 10.30 - visione dello spettacolo BELLA E BESTIA della Compagnia GalloSansone. Le insegnanti partecipano con la loro classe
- 20 dicembre, ore 17.00-20.00 – 4° incontro


La partecipazione al seminario è gratuita. E' indispensabile seguire tutti gli appuntamenti.


in collaborazione con Centrale Preneste Teatro diretto da Ruotalibera Teatro

25.10.12

PBB_TBM mercoledì 31 ottobre 2012

Racconto e gioco, laboratorio - spettacolo di teatro d'ombre
narrazione, disegno, manipolazione e composizione di immagini con una lavagna luminosa
a cura di Laura Nardi e Amandio Pinheiro
illustrazioni di Laura Cortini

Tenendo come traccia una fiaba, i bambini realizzano attraverso la luce di una lavagna luminosa composizioni effimere (figurative e astratte), che vengono proiettate su di un grande telo.
Per realizzare le immagini si utilizzano elementi di uso comune: sabbia, cristalli; foglie d'alberi (pini, eucalipti, cedri); legumi (fagioli, lenticchie, ceci); riso; recipienti con acqua e inchiostri.
I materiali vengono manipolati dai bambini con le mani, o con l'ausilio di pennelli e cannucce, sotto la guida attenta dei curatori/attori.
Il laboratorio si conclude con una breve performance interpretata e agita dai bambini.
 
Teatro Tor Bella Monaca 
- Roma
via Bruno Cirino, angolo viale Duilio Cambellotti
l'appuntamento è per le ore 17.00
l'ingresso è libero, ma è necessaria la prenotazione al numero 062010579


21.10.12

PBB_TBM mercoledì 24 ottobre 2012

Storie per il grande schermo
Alle ore 17.00 si proietta a grande richiesta lo splendido film di Dominique Monféry Nat e il segreto di Eleonora.
Nat non immagina certo che la biblioteca della zia Eleonora nasconda un incredibile segreto. Ma quando riceve quell’eredità inaspettata scopre che Alice, Pinocchio, Capitan Uncino e tutti gli eroi dei suoi libri preferiti possono uscire dalle pagine e prendere vita.
Su di loro, però, incombe una terribile maledizione. Solo Nat può salvarli. Comincia così una corsa contro il tempo per aiutare i nuovi amici.
Andrea Panichi e Sabina de Tommasi leggono brani dal libro Lilli de Libris e la biblioteca magica di Jostein Gaarder e Klaus Hagerup, edizioni Salani.

Teatro Tor Bella Monaca  - Roma
via Bruno Cirino, angolo viale Duilio Cambellotti
l'ingresso è libero, ma è necessaria la prenotazione al numero 062010579

13.10.12

Il 17 ottobre riapre la PBB_TBM

l'omino di pan di zenzero è una illustrazione di Elena Temporin

Mercoledì 17 ottobre 2012 ricomincia l'attività della Piccola Biblioteca Bambini_Teatro Tor Bella Monaca.
Tre appuntamenti settimanali, di cui due in orario scolastico, riservati ai gruppi classe.
Il mercoledì pomeriggio alle 17.00 consueto appuntamento aperto a tutti i bambini, con i genitori e i nonni.
Laboratori, letture, prestito e scambio libri.
L'ingresso è libero,
ma è necessaria la prenotazione al numero 062010579.

Questo primo appuntamento è dedicato al laboratorio Storie di biscotti e altre storie.
Crea i biscotti con i bambini Francesca De Dominicis, leggono storie Fiona Sansone e Sabina de Tommasi.

1.10.12

Biscotti friabili alla vaniglia

A tutti i bambini e i grandi che hanno partecipato ieri al laboratorio Storie di biscotti e altre storie presso l'Hortus urbis di Roma;
a tutti quelli che parteciperanno al prossimo laboratorio programmato per domenica 21 ottobre;
a tutti quelli che hanno voglia di fare i biscotti in casa con i bambini,
ecco la ricetta di Francesca De Dominicis.
Francesca fa parte del mitico gruppo di Eutorte.

Biscotti friabili alla vaniglia
185 gr di burro
225 gr di zucchero semolato
1 cucchiaino e mezzo di estratto di vaniglia (o una bacca)
340 gr di farina
1 uovo
1 tuorlo
zucchero a velo per servire
Far riposare l'impasto in frigo per 30 minuti. Stendere ad uno spessore di 5mm. Ricavare le forme desiderate.
Cuocere a 180° per 10-12 minuti o finché i biscotti sono dorati.
Spolverare di zucchero a velo


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Le formine dell'omino di pan di zenzero sono di Cucinamando.

22.9.12

Libera la notte!

venerdì 28 settembre 2012, alle ore 22.25
a piazza Santa Maria in Trastevere, Roma
nell'ambito dell'iniziativa Libera la notte!
verrà presentato lo spettacolo
LA PARABOLA DELLA CROCE STORTA
della Compagnia GalloSansone
ingresso libero
vi aspettiamo!





La Compagnia GalloSansone è una nuova giovane formazione teatrale che si è costituita intorno a un progetto di spettacolo: La Parabola della Croce Storta, che debutta a Roma il 28 febbraio 2012 al Teatro per le nuove generazioni Centrale Preneste, nell’ambito della rassegna “Voci del territorio".

Alcuni degli attori del gruppo provengono dalle esperienze teatrali e laboratoriali fatte al Teatro Biblioteca Quarticciolo, uno dei teatri cosiddetti di cintura della capitale.
L’autrice del testo, Flavia Gallo, ha vinto nel 2004 il Premio Europeo di Drammaturgia per Giovani Ernesto Calindri , mentre Fiona Sansone, che firma la regia dello spettacolo, si è formata attraverso il teatro civile di Ninni Bruschetta e il teatro partecipato di Veronica Cruciani. Entrambe hanno condiviso nel 2010 l’esperienza di educatrici del Centro Eufemia, Centro Interculturale per l’incontro, l’educazione e la formazione di nativi e migranti – progetto gestito dalla Cooperativa Ruotalibera.

La Compagnia attualmente lavora sul corpo poetico e sulla sua memoria e fonda la sua azione artistica sul proponimento di non disgiungere l’orizzonte estetico da quello etico.
La Parabola della Croce Storta è una metafora di un Sud indefinito, in cui la voce della condizione umana pone interrogativi di senso su questioni che riguardano il comune condividere e abitare un luogo. Esiste un ulivo torto, così torto che gli abitanti del paese passano il tempo ad immaginare il possibile uso dei suoi legni intricati. Esiste un paese dove non c’è acqua. Ma di questo nessuno ricorda l’origine. Esiste un editto che vieta il pianto al popolo assetato. Ed esiste il vecchio tiranno che muore di morte naturale all’inizio di questa nostra storia e proprio poco prima della grande rivoluzione, tramata e già tesa nel buio clandestino.

13.8.12

E quindi uscimmo a riveder le stelle

Viterbo/Vitorchiano, 10 agosto 2012

GRAZIE a Adriano, Alessandra, Alessio, Anna Maria, Attilio, Carla, Daniele, Enza, Eugenio, Fabrizio, Fiona, Flavia, Giorgio, Giulia, Ivano, Jacob, Lisa, Mariangela, Massimo, Matteo, Maurizio, Nicoletta, Osvaldo, Sandro, Stefania, Tina, Valerio

Tutte le sere, quando si apre il sipario della notte, nel cielo nero si accendono le stelle e inizia lo spettacolo che da millenni mette in scena storie in cui si muovono eroi dotati di superpoteri, mostri e ibridi da fantascienza, fanciulle più divine che terrestri: tutti impegnati in un repertorio d’amori e d’avventure ai confini della realtà. Uno spettacolo che si replica senza interruzione da parecchie migliaia di anni, e che ha il solo torto d’esser finito anche sui libri di scuola dove spesso persino le cose più straordinarie diventano noiose. Eppure, come faceva notare il filosofo latino Seneca, se le stelle, anzichè brillare continuamente sopra le nostre teste, fossero visibili solo da un particolare luogo del pianeta, tutti vorrebbero andarci per assistere allo spettacolo.
Margherita Hack, Notte di Stelle


Vitorchiano è stato così, un luogo magico... GRAZIE SABI!
Mariangela

29.7.12

Ricominciamo da 3!

Sono stata negli anni della scuola un pessimo studente. Soprattutto la storia non mi piaceva affatto. Invecchiando ho capito perché serve studiare la storia, perché ci aiuta a capire il presente.
Il 6 dicembre del 2007, 6 giorni prima della inaugurazione ufficiale del Teatro Biblioteca Quarticciolo, si tenne nella sede del Muncipio Roma 7 una riunione della Consulta della Cultura, alla quale partecipai anche io.
Ho scoperto che in internet si trova un verbale sommario di quella riunione. Nel verbale per ovvi motivi di sintesi mancano parti di alcuni interventi.
In particolare ricordo che qualcuno con garbo e fermezza tirò fuori l'esperienza del Centro 7, avviato dal settore ragazzi e decentramento del Teatro di Roma, negli anni 70.
Raccontò in breve quel progetto, per sottolineare come capita in questa nostra bizzarra città che la pubblica amministrazione si faccia carico di aprire centri culturali decentrati, che poi per le alterne vicende delle scelte politiche, vengono chiusi, indipendentemente dai risultati ottenuti.
Solo io risposi a quell'intervento. Perché io al centro 7 (e anche al centro 8 e agli altri avviati in  quegli anni dal Teatro di Roma) c'ero. Iniziavo lì giovanissima la mia carriera di lavoro.
Quelli erano gli anni del "decentramento" così si chiamava. Anni nei quali nelle periferie si costruiva un tessuto di relazioni, di esperienze artistiche, insieme ai residenti, alle persone che questi centri li frequentavano assiduamente, portavano il loro contributo fattivo e creativo.

Dopo quasi 30 anni ero di nuovo in VII Municipio a costruire qualcosa di serio e di appassionante insieme a chi aveva voglia di condividere l'esperienza. Mi sembrava che per me si ricomponesse un cerchio. Tornavo con più esperienza, dopo aver contribuito all'apertura di altri teatri e festival anche fuori da Roma.
Dei partecipanti a quella riunione del 6 dicembre 2007, alcuni sono rimasti a osservare, guardinghi e scettici. Altri non sono mai entrati a TBQ, sentendosi superiori e migliori di quello che lì avveniva. Molti altri invece si sono rimboccati le maniche e hanno partecipato attivamente all'avventura. Ad essi se ne sono aggiunti da subito tanti altri. E nel tempo si è formata una comunità vivace, critica, attiva e propositiva. Una comunità che non si tira indietro, che studia, legge, mette in scena, cucina, dipinge, condivide libri, pensieri, e sogni nel cassetto.
Si è creata intorno a TBQ una comunità virtuosa, e per me è stato il segno che le utopie a volte si realizzano, con l'impegno di tutti. Che è dai territori e sui territori che avviene la politica, quella vera. Quella della passione e della condivisione, perché qualcosa in meglio ogni tanto può cambiare.
Ci hanno accompagnato artisti diversi per formazione e per età. A TBQ sono nati con lunga e complessa gestazione spettacoli teatrali diversi e importanti, che hanno coinvolto i lettori/spettatori: "Costituzione" a cura di Ninni Bruschetta; gli allestimenti curati da Veronica Cruciani; le serate annuali di lettura condivisa. E poi i laboratori per i bambini, i genitori, i nonni.
A TBQ sono passati tanti artisti, e alcuni si sono formati proprio lì.
Errori ne abbiamo fatti tanti, leggerezze, inadeguatezze, come è normale che sia. Anche la discussione sugli errori l'abbiamo condivisa. E ne siamo usciti tutti più forti e consapevoli.

Ai nostri politici che si avviano a lavorare per la prossima campagna elettorale, vorrei dire semplicemente: ricominciamo da 3!
Cercate di fare tesoro di ciò che di buono è stato fatto; ricominciate a pensare che la politica seria è quella dei tempi lunghi, dove magari i risultati non sono immediatamente spendibili; venite a vedere cosa succede fuori dal vostro ombelico di mondo. E se mai spendete il vostro potere per mettere in relazione quello che avviene nei vari territori con esperienze analoghe in Italia e all'estero.
Mettetevi ad ASCOLTARE, a GUARDARE con attenzione, prima di parlare.
Grazie
Sabina de Tommasi



TBQ era così

23.7.12

La delibera n. 177 della Giunta di Roma e Zètema supertata, di Sabina de Tommasi

E finalmente dopo tanta attesa l'elefante ha partorito il topolino, in questo caso il topolone, il ratto, la pantegana.
Ma insomma ogni scarrafone è bello a mamma sua, e questo parto complicato - alla fine avvenuto col forcipe - si è compiuto.
A questa creatura che nasce voglio dedicare la mia attenzione senza pregiudizi e preconcetti.
La Casa dei Teatri e della Drammaturgia Contemporanea nasce con tanti padri e padrini e una tata onnisciente e onnicomprensiva, che si occuperà di tutti gli aspetti tecnici, organizzativi, logistici e promozionali. Per qualsiasi necessità c'è la tata tuttofare, pronta a risolvere ogni problema in tempi rapidi. Evviva!
A questa tata superesperta vorrei domandare se nel suo budget ha preventivato una promozione come usualmente avviene negli spazi gestiti da Zètema, o ha pensato ad una promozione più mirata, capillare. Il personale chiamato dalla tatazètema a lavorare nei teatri di cintura sarà aduso a frequentare assiduamente le riunioni del centro anziani? a fare la spesa al mercato rionale per incontrare la sua utenza e scambiare opinioni e proposte? a partecipare alle riunioni con le insegnanti e le direzioni di circolo? e ne avrà il tempo? Zètema ha previsto un servizio di biglietteria per quante ore al giorno? mattina e pomeriggio? solo un'ora prima dello spettacolo? il personale di biglietteria è preposto solo alla vendita dei biglietti, o è in grado di informare l'utenza degli spettacoli in programmazione, rispetto a contenuti, generi e fasce d'età??

Poi leggo che ci saranno giorni con un biglietto massimo di 10 euro, e giorni con un biglietto massimo di 5 euro. Quindi 2 tipologie molto diverse di programmazione, e di offerta per il pubblico.
La programmazione che punta alla "valorizzazione delle esperienze locali singole e associative" ha un biglietto il cui costo è il doppio rispetto a quella proposta dal direttore di sistema. Perchè?
Nell'un caso e nell'altro mi domando chi pagherà i cachet, visto che con gli incassi, soprattutto nei teatri con pochi posti, non è possibile arrivare ad un cachet - seppur molto contenuto - con il solo sbigliettamento.

Mi pare che sottende a tutta questa delibera una logica desueta di spazio teatrale inteso come contenitore di spettacoli da far replicare, circuitare. Mi sembra di tornare ai tempi lontani nei quali l'Ente teatrale italiano gestiva decine di sale sul territorio nazionale, e il teatro italiano era basato sulle compagnie di giro. Ben prima degli anni dei centri teatrali per l'infanzia e giovani, dei centri di sperimentazione, e tutto il resto.
E tutta un'altra cosa rispetto a quello che si è sperimentato in questi anni nei teatri di cintura e molto diverso da quanto avviene all'estero negli spazi teatrali pubblici, soprattutto se decentrati.
Il palcoscenico nella accezione odierna si intende non solo come luogo atto alla presentazione di spettacoli compiuti, ma soprattutto come luogo di incontro, scambio, formazione, sperimentazione e comunione di linguaggi diversi. Un luogo quindi dove l'attività laboratoriale e performativa trova ampio spazio coinvolgendo tutte le fasce d'età dell'utenza.
Ma questa cosa ai padri padrini e supertata di questa nuova creatura chi glielo spiega?

Per leggera la delibera clicca QUI

Teatro Biblioteca Quarticciolo, di Fiona Sansone

Era una di quelle mattine in cui per arrivare da Largo Preneste a Via di San Paolo alla Regola 15, i mezzi di Roma sembravano paralizzati, era il mercoledì preposto alla riunione dei Volontari del Servizio Civile per le Biblioteche del Comune di Roma, facenti parte del Progetto "Ascolta c'è un libro anche per te", almeno una volta al mese da tutta Roma, da tutte le Biblioteche con i Volontari ci si riuniva, questa volta l'ordine del giorno non era molto chiaro, chiaro era dover far presto, poi tutti trafelati e in ritardo ci siamo riuniti nell'ex sala multimediale della Biblioteca Centrale Ragazzi.
Ad accoglierci una graziosa signora di blu vestita, la Dott.ssa Sabina De Tommasi e le referenti per il progetto del Servizio Civile per le Biblioteca Dott.ssa Letizia Tarantello e la Dott.ssa Anna Maria Di Giovanni. Era una mattina tra pioggia e sole. La Signora De Tommasi con un piccolo quaderno innanzi comincia a raccontarci che dall'altra parte di Roma, tra la Prenestina e la Togliatti c'è un ex Mercato Rionale che è stato trasformato in un Teatro Biblioteca...Stupore generale...Il perché quella donna fosse li a parlare proprio a noi fu presto chiaro, servivano dei volontari che si formassero per il primo progetto del Teatro Biblioteca Quarticciolo: i Teatrini in gioco, diretti dal CTA di Gorizia, fu chiesta la nostra adesione, la nostra curiosità, in quattro alzammo la mano in quattro il giorno seguente eravamo sul tra 14 direzione Capolinea Togliatti. E poi Via Castellaneta n. 10, ingresso Biblioteca. C’erano ancora i lavori in corso e poco più di 10 giorni all’inaugurazione. Perché alzammo la mano? Perché il racconto di quello che stava succedendo in quel nuovo spazio ci spiazzò, ci incuriosì e perché c’era una donna che ci credeva come mai avevo visto qualcuno credere in qualcosa e soprattutto credeva che noi, le ragazze e i ragazzi che avevano fatto una scelta di Volontariato Civile potessimo essere la giusta forza da inserire in quella nuova realtà. Dal 12 Dicembre 2007 la mia vita è cambiata, Sabina la graziosa donna vestita di blu è divenuta una “Madre” per me  e per tutte le ragazze e i ragazzi che abbiamo avuto la fortuna di incontrarla, perché ci ha permesso di credere anche a noi che il Teatro Biblioteca Quarticciolo poteva e doveva essere un Altro luogo, fuori dagli schemi dei Teatri Stabili, un luogo in cui la stabilità è connessa alle persone che abitano quel territorio e agli artisti che portano in quel luogo le proprie idee e progettualità.  E soprattutto che le sinergie messe in comune facevano di noi una comunità, in cui si parla, si cresce, si litiga, ci si innamora tutto in due vie e una scala che diventano vie e scale dell’oltre in cui l’arte e i libri sono veicoli di Vita. Io ho visto le porte di TBQ aprirsi, saltare in aria, essere cambiate, imbellettate, graffiate le ho viste sotto il sole, con la pioggia, sotto i petardi, spalancate, inceppate ma sempre sempre accoglienti, ho visto me crescere  grazie ad un luogo, grazie alle persone grazie a una nuova idea di Stabilità.

atrio biblio TBQ - 12 dicembre 2007

21.7.12

Con il caldo la fantasia si libera!

Nella mia casa stamattina si fa spazio a una nuova libreria. Il che vuol dire rimettere mano a tutti i libri della casa. Ritrovare libri persi e ricomprati; riesumare ricordi di ogni tipo; fare ordine nelle cose e nella testa e inevitabilmente per me fermarmi a pensare e molto a fantasticare....
Rifletto che in questi ultimi anni, con il mio lavoro per i Teatri del Sacro,  e nei teatri di cintura romani Teatro Biblioteca Quarticciolo e Teatro Tor Bella Monaca,
ho visto:
- compagnie cosiddette amatoriali presentare spettacoli interessanti,  provocatori, propositivi, compiuti;
- giovani artisti crescere, formarsi, collaborare, scazzarsi, dividersi, ritrovarsi, studiare, creare;
- persone diverse per cultura e formazione arrivare in teatro e in biblioteca a proporre con generosità e semplicità la loro esperienza, collaborazione, impiego del tempo libero, al servizio di tutti;
- artisti maturi e navigati scoprirsi sgomenti e guardinghi nell'incontro con una periferia arguta, critica e partecipe;
- alcuni di questi artisti scegliere le vie più facili e scontate per mettere insieme i loro lavori;
- artisti (alcuni anche bravi e intelligenti) smettere di fare il loro mestiere e passare tutto il tempo lavorativo per “intortarsi” nelle situazioni: navigare fra convegni e presentazioni; presenziare a feste e incontri diversi; galleggiare con coraggio, o rassegnazione, nel mare tempestoso della politica dove c'è tutto e il contrario di tutto, cercando di stare sempre in piedi, come Ercolino, il pupazzo che davano con i punti della Galbani quando ero piccola io;
- altri artisti invece girare indomiti per le strade dei quartieri ad ascoltare, registrare, condividere, per costruire un modo di fare teatro ricco, limpido e condiviso;
- gente di ogni tipo e di ogni età mettere le mani in pasta: modellare, costruire, dipingere, cucire, cucinare, spazzare, perché il teatro è artigianato, e tutti fanno tutto;
- assidui lettori mettere a soqquadro le loro librerie (come sto facendo io oggi) per cercare proprio quel libro – letto anni e anni fa – utile alla bibliografia che stiamo costruendo tutti insieme.....

Allora mi metto a fantasticare e mi viene in mente che magari l'assessore alla cultura della mia città “esce pazzo” per il caldo, e invece di proporre (con l'avallo dell'opposizione) un bando per dividere, spezzettare, parcellizzare la presenza dei gruppi teatrali nei teatri pubblici …. fa un bando di idee. E mette i soldi per un anno di lavoro comune intorno a un grande progetto condiviso, intorno al quale raccogliere artisti professionisti e non, ognuno con le propria specificità, propensione ed esperienza, in un grande sforzo comune.

Che ne so – per fare un esempio – a TBQ si lavora per un anno tutti intorno a Le Troiane di Euripide.
Su questo progetto c'è qualcuno che ne fa la sua tesi di laurea, e segue tutto il lavoro dall'inizio. Comincia con la catalogazione gli allestimenti de Le Troiane degli ultimi 50 anni.
E cerca come può documentazione di ogni tipo e magari anche alcuni interpreti di questi spettacoli.
Io mi ricordo di aver visto in Sicilia due allestimenti che hanno segnato la mia formazione: quello del Cafè La Mama di New York a Taormina tra il 1971 e il 1974 (ma quando per l'esattezza?) e quello di Thierry Salmon a Gibellina nel 1988.
Si coinvolge in questo lavoro il mio amico Gianfranco, grande critico teatrale e generoso intellettuale, che questo spettacolo lo ricorda bene.
Si comincia a formare un coro, e si chiede a Giovanna Marini (che per lo spettacolo di Salmon scrisse la partitura) e Giovanna Giovannini di insegnare al coro alcuni brani.
Del gruppo promotore fanno parte a gran voce Cristiana, Romano, Maria Teresa, Gregorina, Manuela, Bruno, Cristina, e tutti quelli – e sono tanti – che hanno fatto di TBQ una realtà culturale davvero speciale. E insieme a loro Sara Marchesi, Pasquale Innarella, Fusoradio, gli Spacciatori di sogni, e tanti altri. Con loro abbiamo sperimentato una autentica integrazione con le realtà culturali del territorio.
Poi la Casa dello Spettatore forma un bel gruppo vario, con insegnanti, pensionati, studenti, aspiranti artisti, e ci fa lavorare sul testo. E ci insegna ad essere spettatori, che pure quello è un bell'impegno.
Si coinvolgono artisti e artigiani diversi: autori, attori, musicisti e danzatori, scenografi e costumisti, falegnami, architetti, arredatori, imbianchini, grafici e fotografi, sarti e cuochi.
Lentamente molto lentamente ne viene fuori qualcosa. Il gruppo è aperto e magmatico. E propone occasioni di incontro a tema: visione di film (anche difficili da trovare. Chi si scandaglia nella ricerca?); appuntamenti di lettura condivisa; lavoro sull'immagine e sulla scenografia. Si studia, si parla, ci si confronta.
Il gruppo sceglie come presentare all'esterno tutto questo materiale, questa ricerca, questo lavoro.

Mi perdo nei miei pensieri, perché sognare ad occhi aperti indubbiamente è la cosa che nella vita m'è venuta meglio!
Stamattina Carmen, una giovane e attenta giornalista che ho conosciuto di recente, mi ha detto che se scrivo qualcosa devo imparare a stare entro i 5000 caratteri.
Mo' sono 5080. Me devo ferma'.
sabina de tommasi

18.7.12

Sabina e Renata

foto Ilenia de Felice - Fotografia '60

Renata è stata la prima persona che ho incontrato quando sono arrivata al Teatro Biblioteca Quarticciolo nell'autunno 2007, prima dell'apertura ufficiale.
Da subito e in questi 5 anni, Renata ci ha accolto con calore, coccolato, accudito, sfamato. 
Ha partecipato agli spettacoli, e alle attività in biblioteca. Renata racchiude in sé vivacità, sensibilità, attenzione, curiosità, come molta parte del pubblico di TBQ, del resto.
sabina de tommasi

15.7.12

TBQ e scuola, di Patrizia Di Fabrizio

In quanti modi sono stata a teatro... in quanti teatri sono stata.

Ma c'è un teatro: il “Teatro Biblioteca Quarticciolo” che per me è il teatro delle emozioni, dove ho vissuto alcune delle diverse emozioni che il teatro dà.

Ma non voglio parlare di me. Voglio raccontare degli alunni, che per cinque anni hanno goduto della possibilità di frequentare il teatro.

Ogni volta che ho portato la classe a teatro ho provato una doppia emozione: ciò che accadeva sul palco e ciò che comunicavano i volti e i corpi degli alunni.

Alunni, che spettacolo dopo spettacolo, sono cresciuti diventando sempre più spettatori attenti ed  esigenti.

Vorrei trasmettere la mia emozione quando un alunno mi ha detto che lui a teatro non ci era mai stato prima e che gli piaceva tantissimo.

Vorrei illustrare i volti rattristati di chi ha “perso” uno spettacolo che gli altri riferivano essere stato bellissimo.

Vorrei raccontarvi con quanta insistenza, tornati in classe, volevano esprimere la loro opinione, attenta e mai banale, sullo spettacolo appena visto.

Per questi alunni, di Centocelle, il teatro è il Teatro Biblioteca Quarticciolo.

Per me, come insegnante, è triste non sapere se anche i prossimi alunni a cui insegnerò possano avere il loro teatro “vero”, pubblico, di quartiere. Dove poter crescere tra arte e cultura.

                                                    Patrizia Di Fabrizio

6.7.12

sempre sul Teatro Biblioteca Quarticciolo il contributo di Roberto Anglisani

Roberto Anglisani

Mi hanno invitato a fare i miei spettacoli in un teatro che non ho mai visto. È a Roma, si chiama “Teatro del Quarticciolo”.

Mentre mi dirigo a prendere il tram che mi ci porterà penso al nome del teatro, mi dà la sensazione di un posto piccolo, in qualche modo raccolto. Salgo sul tram e vado, il viaggio è lungo e mano a mano che mi avvicino al teatro, mi allontano dal centro, e  ora ai lati del tram scorrono palazzi popolari, e bar e giardini pieni di abitanti di questa meravigliosa città. Ora che mi allontano dal centro è come se tornassi in qualche modo verso casa. Io vivo a Milano e questi palazzi somigliano così tanto al quartiere di periferia dove sono cresciuto. Ecco sono arrivato, il quartiere è un vero quartiere popolare, nel senso che le persone che incontro per strada sono il popolo che vive questo quartiere. Le persone a cui chiedo informazione mi indicano il teatro e come si fa nei quartieri, per presentarmelo meglio me ne raccontano la storia. Era un mercato coperto mi dicono, penso che sia una bella idea utilizzare un mercato come teatro. Mi vengono alla mente la piazza di Marrakesh, Les Halles di Parigi, e mentre penso a quei luoghi me lo trovo davanti: il Teatro Quarticciolo. È come una piccola pietra preziosa incastonata fra i palazzi un po’ scrostati, come sono sempre i palazzi delle zone popolari, ma lui, il teatro, ha la facciata aperta, piena di dignità, sembra che sia orgoglioso di trovarsi lì, ci guardiamo e mi sembra già un luogo accogliente, che non mette soggezione. Entro, e dentro è proprio come vorresti che fosse un teatro, non è piccolo ma nemmeno grande da perdercisi. Il palcoscenico è al livello degli spettatori, si recita quasi in mezzo alla gente. Stasera penso, saremo vicini, li guarderò negli occhi, vedranno i miei occhi.

E mentre seduto, lascio che il teatro mi abbracci, penso al teatro tenda che era venuto nel mio quartiere a metà degli anni 80. Il mio quartiere stava alla periferia nord di Milano, la periferia dormitorio, droga, delinquenza e popolo che lavora e se ne va la mattina e torna la sera. Così il Piccolo Teatro di Milano decise di portare lì un teatro, in una tenda, come quella di un circo. Era un esperimento, la gente del mio quartiere non andava a teatro in centro, e allora il Teatro andava dalla gente. La tenda, con dentro i tecnici, il palcoscenico, le luci, era sempre aperta, e così succedeva che qualcuno passava, magari mentre andava a fare la spesa e infilava dentro la testa, e restava colpito da quella particolare atmosfera che si trova quando si entra in un teatro, e non serve una laurea per sentirla, basta un cuore. Allora la sera magari con la moglie, o il figlio piccolo, scendeva e andava a vedere il teatro. Non sempre c’era spettacolo, a volte gli attori provavano, o si scaldavano per lo spettacolo, e allora si vedevano madri di famiglia, un anziano, un padre col bambino piccolo, entrare e sedersi silenziosi sulle panche a guardare gli attori. In quei momenti era come quando il prete ti lascia entrare in sacrestia mentre si prepara a dir messa, è un momento carico di tensione, di aspettative e anche di un’emozione particolare che spesso per la gente normale è sconosciuta. Ma ora nel teatro del quartiere potevi conoscerla, viverla. E così cominciavi a familiarizzare col luogo e andarci la sera era più facile. Non servivano i vestiti adatti al centro, non dovevi prendere i mezzi che poi si fa tardi e il bambino è stanco, e lo devi portare in braccio. No il teatro è lì sotto casa, finito di mangiare, sparecchi e scendi.

In quel teatro tenda, mi sono innamorato del mestiere dell’attore, e mi sono innamorato di quel pubblico. Mi sono innamorato della gente che va a teatro, dell’essere umano che viene ad ascoltare una storia e vuole ridere e piangere, che viene a vedere un pezzo della vita degli uomini rappresentato, e forse uscendo penserà che la vita, nonostante tutto è proprio bella.

Torno seduto nella poltrona del Teatro Quarticciolo, i tecnici mi chiamano, si puntano le luci. Stasera tornerò a recitare nel teatro tenda del mio quartiere, racconterò la mia storia alla gente del Teatro Quarticciolo.

Roberto Anglisani

Roberto Anglisani ha presentato i suoi spettacoli a TBQ nel 2008 e 2009

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da Cristiana Minardi sul pezzo di Anglisani:
"Emozione allo stato puro. Mi é piaciuto il fatto che sia arrivato in tram, e anche la descrizione della città che cambia. La percezione che ha avuto del teatro é quella giusta, che noi tutti abbiamo provato quando lo abbiamo visto per la prima volta. Io l'ho amato subito."
Cristiana risiede al Quarticciolo. E' una assidua lettrice e spettatrice di TBQ. Ha partecipato in prima persona a molte iniziative, spettacoli teatrali e serate di lettura condivisa.
E' anche un'artista. Suo è il bellissimo Arlecchino nella bacheca del Teatro.

28.6.12

Storie di biscotti e altre storie_TBQ 28 giugno 2012

foto Fotografia '60

In un ordinario pomeriggio di inizio estate succede - al Teatro Biblioteca Quarticciolo - che si mettano insieme i bambini, i loro genitori e nonni; 2 bravi attori; tecnici e staff di un teatro accogliente; le stupende signore Adriana e Renata; Fotografia '60; le fiabe di Rodari e Calvino; un po' di zucchero e farina.... e il gioco è fatto!
Ma chi lo dice che il servizio pubblico non funziona?
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Maria Letizia Valenti ha partecipato con i suoi due bambini a questo laboratorio. Ci ha mandato il suo contributo:
"Ciao Sabina, grazie!
Mi auguro sinceramente che il Teatro del Quarticciolo abbia un futuro. Naturalmente essendo un teatro qualcosa di inanimato, mi auguro che chi lo ha reso un'entità e un luogo di privilegiate esperienze possa continuare a farlo vivere.
Mia figlia ha come consegna per l'estate di riempire un quaderno con i ricordi della sua estate.
Le suggerirò di stampare questa meravigliosa foto, affinché possa dire "io c'ero in quello stupendo teatro". Non solo. Siccome quello stupendo teatro rischia di non esserci più, si dovrà rendere conto che spesso le cose belle, purtroppo, sono per pochi eletti. E siccome in questo nostro Paese, si svalorizza la cultura per un disegno politico, essendo più facile manipolare menti appiattite, vorrei che lei e il suo fratellino, dicessero "io non ci sto".
Voglio augurare il futuro migliore al nostro Teatro, poiché un teatro vive grazie a chi ne fruisce e mi sembra che noi, il pubblico, abbiamo sempre risposto con grande interesse e numerosi alle iniziative proposte.
E' per questo che il nostro Teatro deve continuare a vivere."

Immaginate..., di Sabina de Tommasi

Immaginate che nel vostro quartiere un po' di anni fa apra un nuovo ristorante.
All'inizio lo guardate con un misto di diffidenza e curiosità. Poi vince la curiosità ed entrate.
Lentamente diventate clienti affezionati.
Il ristorante è accogliente. Niente è lasciato al caso. Tutto il personale che ci lavora è gentile.
Al menù (che per un ristorante è IL PROGETTO) si lavora con attenzione. Non è facile dare una identità a un ristorante in mezzo a mille altri in città.
Ma qui ci sono cose che piacciono ai bimbi, e li sollecitano ad assaggiare cibi nuovi.
Ci sono cose che incuriosiscono i ragazzetti, abituati ai panini di plastica del macdonald; piatti della tradizione; piatti raffinati; qualche volta piccoli menù monotematici; e anche gli anziani del quartiere, che ci vengono a piedi, non escono mai delusi.
Certo qualche volta può capitare la pasta un po' scotta; o senza sale. Ma insomma, succede anche nel ristorante migliore del mondo.
Tutto si può migliorare con l'aiuto di tutti.
Più di una volta l'anno poi in questo ristorante succede che i clienti diventino cuochi, chef, camerieri addetti ai tavoli, maitre, sommellier. E' un gioco, un mettersi in gioco, con i propri gusti e sapienze, un dono che ognuno fa agli amici, alla comunità degli habitué del ristorante.
Molto spesso qui si fanno laboratori gratuiti di cucina per grandi e piccini.
Il prezzo dei cibi è sempre basso, e molte attività sono gratuite.
Anche da questo nasce una facilità di integrazione con il quartiere.
Il ristorante è accogliente, sempre aperto e a ognuno viene voglia di dare il proprio contributo.
La notizia di questo bizzarro ristorante si sparge in città, e la gente comincia ad arrivare anche da quartieri molto lontani.
Ognuno partecipa, critica, suggerisce, in un vivace scambio di esperienze.

Immaginate che un giorno il ristorante chiuda, e riapra dopo poco con un veste un po' diversa.
Di nuovo diffidenza e curiosità. Ma comunque di nuovo entrate. Il menù fa riferimento alla cucina piemontese, vi sedete e cominciate con i frittini. Proseguite con i formaggi, un buon vino corposo.
Insomma il ristorante è diverso, ma lo osservate interessati.
Ci tornate con gli amici un paio di giorni dopo.  E qui arriva l'autentica sorpresa! Il ristorante non è più piemontese, ma siciliano! Niente bagna càuda, ma stavolta ci sono gli involtini di pesce spada.
Rimanete un po' perplessi. Il ristorante da fuori è sempre lo stesso. E pure dentro è identico.
Gli involtini son buoni.
Ma qui comincia la sorpresa, quella vera!
Non è chiaro in quali giorni della settimana il ristonate è piemontese, e in quali è siciliano.
Non è chiaro chi e come si pubblicizzano le giornate piemontesi e quelle siciliane.
E soprattutto non è chiaro IL PROGETTO, IL MENU'.
Come convivono i cuochi che fanno la bagna càoda con quelli degli involtini?
O sono gli stessi, che sanno fare tutto?
Quello che è chiaro è che per i clienti non c'è spazio. Le attività gratuite, che vedevano i clienti passare dalla parte dei cuochi non si possono fare: non ci sono i soldi, i tempi, gli spazi.
E anche tutti quei bambini impegnati nei laboratori – anch'essi gratuiti – ecco, tutti questi bambini fanno un gran casino, e non si guadagna nulla ad averli sempre in mezzo ai piedi.

Il ristorante del vostro quartiere è diventato una sorta di coabitazione forzosa tra lo staff piemontese e quello siciliano. Con evidenti contraddizioni e problemi.
L'olio finisce subito: tutti friggono le loro specialità. Ma a chi spetta controllare quando finisce e ricomprarlo?
I tegami si ammaccano, si rompono. A chi spetta la manutenzione del forno, del frigorifero?
E quando si rompono nel bel mezzo del lavoro, chi accorre subito a tamponare la situazione con un primo intervento rapido e decisivo?
A chi spetta pubblicizzare i piatti del giorno?
A chi spetta decidere il costo di ogni piatto?
Accogliere i suggerimenti dei clienti a chi tocca?
Perché in questo ristorante ci sono ovviamente 2 direttori: uno per la parte piemontese e uno per la parte siciliana.
Ma a chi è venuta l'idea di questa bizzarra coabitazione?
C'è da augurarsi almeno che a qualcuno venga in mente – che so – di farcire la pasta incaciata con la robiola d'Alba!!
Staremo a vedere!

Ora tocca ai teatri di cintura, di Silvio Di Francia

Paese Sera - Battaglie Perse di luglio.

Un fantasma s’aggira per la città. E’ lo spettro della delibera-quadro sui teatri comunali. Preannunciata più volte dall’amministrazione comunale, agosto sembra essere il mese perfetto per dare il via libera a quell’oggetto misterioso, preannunciato più volte sotto il titolo, a sua volta misterico, di “Casa dei Teatri e della Drammaturgia Contemporanea”. Indiziato anche il periodo per lo svolgimento dei bandi, a primavera, dunque a ridosso della competizione elettorale. A voler pensar male sembra di assistere ad un colpo di mano in due tempi: il primo volto a rassicurare gli ambienti culturali più diffidenti, se non ostili verso l’attuale amministrazione; il secondo, più operativo, consistente in un bando tagliato su misura per una spartizione lottizzata (sulla quale, si spera, sia avvertita l’opposizione comunale). A voler, invece, pensar bene gli annunci sembrano disegnare un ircocervo quantomeno bizzarro. La gestione dei singoli teatri sarà, infatti,  spezzettata: una parte verrà messa a bando e assegnata alle realtà territoriali (per quattro giorni su sette) e il vincitore potrà scegliersi il direttore; mentre la ‘Casa dei Teatri’ nel suo complesso, per i restanti giorni, sarebbe gestita dall’amministrazione di Roma Capitale attraverso un comitato di indirizzo e un direttore generale. In altre pagine questo giornale ha descritto e commentato il progetto. Chi scrive interviene per fatto – come dire - personale. Il sistema degli spazi teatrali, di cui si parla, è stato interamente realizzato o ampiamente avviato dall’amministrazione precedente. I Teatri di “cintura” (Tor Bella Monaca, Quarticciolo, del Lido, Elsa Morante), ai quali si aggiungono i nuovi spazi di Villa Torlonia e Villa Pamphilj presso la Casa dei Teatri. Anche l’India, dedicato all’innovazione teatrale e il Globe, per il teatro sheakespeariano, nascono negli stessi anni. Con tutti i difetti del caso, sono realizzazioni compiute nel giro di sei, sette anni, in una città, fino allora, tutto sommato marginale nella scena teatrale, fatta eccezione per la stagione dei piccoli teatri “off”. Ora l’amministrazione proclama la volontà di riorganizzare l’intero sistema teatrale pubblico. La parola magica, retoricamente declamata, è governance. Che significa tutto e nulla. Forse il nulla dei quattro anni trascorsi tra chiusure di teatri, tentativi di lottizzazione, porte chiuse e insensibilità burocratiche. Le stesse che hanno provocato l’esasperazione e le occupazioni del Valle o del cinema Palazzo. Il contrario del progetto che animava la nascita dei Teatri di cintura: colmare un debito storico verso le periferie, dare speranza ai tanti che faticano a trovare spazi, occasioni, circolazione delle idee e dei talenti, attraverso progetti culturali e artistici. Un progetto ancora imperfetto e in promessa. Il contrario dell’accordicchio para sindacale (e paravento) che si profila all’orizzonte.

21.6.12

Il mio contributo al dibattito sulla delibera della Giunta Capitolina concernente la Casa dei teatri e della drammaturgia contemporanea

bene bene, a questa concentrazione di intelligenze che affrontano le varie questioni e italianamente trovano soluzioni, vorrei porre alcuni quesiti:
- qualcuno di loro ha mai visto come funzionano i teatri di cintura delle grandi capitali europee? perché noi il naso fuori non lo mettiamo, gli stranieri sì. e così il vicesindaco francese in una torrida giornata di giugno 2009 è piombato a TBQ a vedere come funziona un teatro biblioteca, quanto è costato e quanto costa (moooooooooooooooolto meno di quanto spendono loro, e con una programmazione altrettanto fitta e qualificata);
- qualcuno di loro ha mai ascoltato quelli che nei teatri di cintura passano per lavoro o per diletto tanto tempo?

passi di non aver interpellato per esempio Maria Teresa Raffaele, Romano Meuti, Gregorina Mariani, Cristiana Minardi, accaniti lettori e spettatori di TBQ. certo cosa c'entrano gli utenti in questa storia!
nessun problema: ci siamo fatti carico noi di interpellarli e diffondere i loro giudizi e suggerimenti. Cristiana ha partecipato con lo splendido Arlecchino che è nella bacheca di TBQ.
passi di non aver interpellato me, che a TBQ ho trascorso per 18 mesi non meno di 12 ore al giorno, dalla consegna delle chiavi da parte della ditta costruttrice alla fine di giugno del 2009, e poi negli ultimi 3 anni quasi tutto il mio tempo lavorativo: troppo vecchia e logorroica!
passi di non aver avuto la curiosità di trascorrere una mezza giornata a TBQ, fra gli studenti che in biblioteca preparano gli esami; la signora del bar che li rifocilla; i bambini che ormai conoscono il percorso e vanno in sala ragazzi a prendere i libri da leggere la sera prima di addormentarsi; i tecnici del teatro che accolgono con grande disponibilità tutte le compagnie che arrivano, piccole e grandi, titolate e sconosciute; i ragazzi che fuori giocano a pallone; ecc. ecc.

ma almeno - che so - chiedere lumi a Fiona Sansone, che da volontaria del servizio civile il 12 dicembre 2007 ha partecipato alla inaugurazione della struttura con letture per bambini, e poi nel corso di questi anni a TBQ ha sempre lavorato, studiato, dedicato tempo all'approfondimento e alla formazione e poi il 15 aprile 2012 ha presentato il suo spettacolo da regista;
oppure a Gianni Bissaca, che per primo ci ha insegnato cosa è una lettura condivisa;
a Roberto Anglisani, che ci ha fatto diventare per un'ora di spettacolo autenticamente bambini, con stupore e curiosità;
a Lisa Natoli, che ci ha fatto attraversare con dedizione la letteratura prestata al cinema;
a Barbara Della Polla, che ci ha accompagnato alla scoperta di artisti e ci ha fatto diventare tutti creatori di opere d'arte;
a Massimo Talone, che ha insegnato ai ragazzi del quartiere ad utilizzare i loro potenti cellulari per provare a diventare videomaker;
ai musicisti del gruppo "Spacciatori di sogni" che hanno portato a TBQ gli strumenti musicali di tutto il mondo;
e qui l'elenco sarebbe lunghissimo.

alcune cose hanno funzionato bene, altre meno. tutto è perfettibile - per fortuna- a patto che non vengano mai a mancare il rigore, l'impegno e l'entusiasmo.
nella mia carriera di teatrante, ormai orrendamente lunga, ho aperto vari teatri, ho partecipato alle prime edizioni di festival importanti; ho seguito queste iniziative negli anni successivi.
ma purtroppo a Roma le cose belle tutto a un tratto - puf! - vengono ingoiate da chissà quale nuvola passeggera e scompaiono. lasciando tutti con il naso all'insù a domandarsi cosa è successo.
è successo che "le ragioni della politica sono altre e diverse" come mi disse anni fa un'esponente autorevole del panorama teatrale itaiano.
io 'ste ragioni non l'ho capite! chi me le spiega?
Sabina de Tommasi

18.6.12

Storie di biscotti e altre storie

l'omino di pan di zenzero è una illustrazione di Elena Temporin
 
Visto che la scuola è terminata, ti proponiamo di venire a passare qualche pomeriggio al
Teatro Biblioteca Quarticciolo (via Ostuni, 8 - via Castellaneta, 10 - Roma)
per ascoltare storie e giocare a fare il pasticciere.
Storie di biscotti, storie di animali, storie fantastiche, raccontate mentre insieme faremo biscotti veri da mangiare, e biscotti finti da colorare.

martedì 19, giovedì 21, martedì 26, giovedì 28 giugno alle ore 17.00 in teatro
mercoledì 20, mercoledì 27  alle ore 17.00 in biblioteca, per i più piccoli


ingresso libero
prenotazione obbligatoria ai numeri 06.45460705/06.98951725
o via email scrivendo a promozione@tatrobibliotecaquarticciolo.it


l'omino di pan di zenzero è una illustrazione di Elena Temporin, dal libro The Gingerbread Man edizione Usborne Children's Book

17.6.12

cari pubblici amministratori, vi suggerisco un libro...

Nel 2009 non sapevo chi fosse Antonella Agnoli. Non ricordo come mi sono trovata nelle mani il suo splendido libro "Le piazze del sapere. Biblioteche e libertà" edito da Laterza.
Non ricordo se qualcuno me l'ha suggerito, o se l'ho comprato così... colpita dal titolo.
Ricordo però che nello stesso tempo un amico romano che vive a Pistoia da anni, Massimo Talone, e una giovane e recente amica, Chiara Di Domenico, mi chiedono di partecipare alla presentazione del libro.
Già fissate le date: la libreria Lo spazio di via dell'Ospizio a Pistoia il 27 novembre 2009 e il Circolo degli artisti a Roma il 29 novembre.
Ma perché proprio io?
Leggendo il libro l'ho capito: perché "Le piazze del sapere" sono un profonda riflessione sulle biblioteche di pubblica lettura in Italia, in relazione con le istituzioni simili in varie parti del mondo. Una riflessione sui limiti e sulle enormi potenzialità di queste strutture.
Io dal settembre 2007 lavoravo nello staff che ha progettato, organizzato, avviato il Teatro Biblioteca Quarticciolo di Roma: una esperienza particolare e molto interessante.
E al Teatro Biblioteca Quarticciolo si sono realizzate sin dall'inizio alcune delle iniziative analizzate e proposte dalla Agnoli.

In questo momento di dibattito intorno al futuro dei teatri di cintura vorrei suggerire ai nostri pubblici amministratori, di ogni foggia colore e dimensione, di correre in libreria e acquistare questo libro, che tra l'altro è scorrevolissimo e si legge in poco tempo.
Mentre tutti discettano sul da farsi, scoprirebbero che a TBQ molte delle cose citate dalla Agnoli si fanno già.
A pag. 140 Agnoli scrive: "... le biblioteche pubbliche del futuro avranno bisogno anche di persone che siano capaci di condurre una riunione, creare un gruppo di lettura, organizzare 'una notte in biblioteca' per le scuole, guidare un bibliobus su strade di campagna, realizzare una maratona di lettura o un ciclo di proiezioni e convincere i negozianti della strada su cui si affaccia la biblioteca a collaborare in iniziative promozionali."
e a pag. 142: "Ogni novità, nei prossimi anni, non potrà che partire dal basso: la biblioteca avrà successo nella sua metamorfosi soltanto se noi agiremo per dare accoglienza, sostegno, tecnologie, attenzione agli utenti che vorranno usare la biblioteca per creare gruppi di lettura, di iniziativa culturale, di mutuo soccorso.... Domani sarà sempre più necessario fare 'attività culturali' che nascono nella città e la biblioteca dovrà fare da 'facilitatore' di attività di creazione e consumo culturale."

Si sono accorti i nostri pubblici amministratori che al Teatro Biblioteca Quarticciolo - grazie all'impegno di tante persone - queste iniziative si fanno da sempre?
Che lo scambio, la sinergia, tra la parola scritta, letta, agita, recitata, ascoltata, è totale?
Che non è possibile scindere la progettualità del teatro da quella della biblioteca?
Che ogni anno realizziamo una maratona di lettura alla quale partecipano lettori/spettatori?
Per prepararla ci mettiamo mesi: insieme creiamo la bibliografia; insieme scegliamo i brani; insieme facciamo le prove di lettura e scrittura; insieme ci prepariamo; insieme saliamo sul palco e doniamo la nostra voce a storie piccole e grandi; insieme festeggiamo il piacere di avere un teatro biblioteca appiccicati.
La lista delle persone da ringraziare per questo risultato è lunga, come è lunga la lista di tutti quelli che in questi 5 anni hanno fatto di TBQ una esperienza unica per questa città, ma assolutamente ordinaria nelle altre grandi capitali europee.
A queste serate voi, pubblici amministratori, non avete mai partecipato, neanche come spettatori. Peccato! Avreste avuto l'occasione di capire in poco tempo cosa rende TBQ un progetto peculiare, da condividere, finanziare e promuovere.
Avreste capito che qui non è in gioco l'apertura del teatro, ma il senso di un progetto condiviso e sinergico tra Teatro e Biblioteca.
Leggete il libro della Agnoli, cari amministratori, vi farà bene!
Sabina de Tommasi

Teatro Biblioteca Quarticciolo, 27 maggio 2012. Serata di lettura condivisa "Letture in saòr". foto Fotografia '60

15.6.12

DEDICATO AL TEATRO BIBLIOTECA QUARTICCIOLO, di Maria Teresa Raffaele

IO QUESTO TEATRO LO VOGLIO - LOGISTICA

perché abito da sessant'anni in questo Municipio e prima della sua apertura non ero mai rientrata al Quarticciolo;

perché un Teatro appiccicato alla Biblioteca non lo avevo ancora visto ed ora so invece che è molto utile avere subito, appena esci dalla rappresentazione il testo, i testi, di omologhi e gli affini della proposta culturale che hai appena visto;

perché prima andavo a Teatro 3 o 4 volte l'anno ed ora ci vado 30 volte l'anno spendendo... la metà e mi posso anche fidare della programmazione vista la qualità del Cartellone;

perché ci metto dieci minuti ad arrivare e sono accolta da personale così gentile e sensibile che riesce sempre a trovare un posto comodo per la gamba matta del mio compagno;

perché quando grido Bravo!! agli attori, loro lo riescono a sentire e mi sorridono e la soddisfazione è reciproca;

IO QUESTO TEATRO LO VOGLIO
- QUALITA'

perché quando Anna Karenina è scesa dal palco, e venuta proprio da me a raccontare la sua pena ed era così vicina che potevo stringerle le mani protese e poi Sonia Bergamasco, con squisita generosità, mi ha ringraziato per l'aiuto avuto - dice - dalla mia partecipata emozione;

perché ho scoperto che Peppino Mazzotta non è solo il serio e schivo Fazio collega di Montalbano, ma anche regista ed attore strepitoso capace di interpretare in chiave contemporanea - lui solo - tutti i ruoli dell' Orestea;

perché alla fine delle Smanie per la Villeggiatura di Carlo Goldoni, gli attori in abiti settecenteschi, hanno indossato gli occhiali da sole, annullando circa tre secoli con un solo gesto folgorante di sintesi temporale;

perché Emma Dante ha fatto prima a venire e lei da me che io ad andarla a vedere, come mi ero ripromessa;

perché Gabriele Lavia ha voluto regalare proprio a TBQ una Prima Nazionale ed alla fine è stato lui ad applaudire noi;

IO QUESTO TEATRO LO VOGLIO - VARIETA'

perché ho apprezzato dal vivo un affabulatore come Ascanio Celestini, ho scoperto che Marco Baliani è anche un regista interessante, che molti attori di cinema hanno passione e solida preparazione teatrale;

perché in un improvvisato un momento di swing ho ballato in platea con Valerio Aprea e Rocco Papaleo;

perché Ambrogio Sparagna e i suoi musicanti hanno suonato attorno a me coinvolgendomi con i loro ritmi e non sono certo stati quei puntini lontani che - a caro prezzo - ero andata a sentire all'Auditorium;

perché quando Giulio Casale ha cantato Nanda Pivano, ho pensato che quella era la mia generazione e mi sono commossa, anche se non sono mai stata veramente una beat;

perché l'integrazione tra Biblioteca e Teatro è stata perfetta nell'omaggio reso da Ottavia Piccolo ad Anna Politkovskaja con l'incontro in Biblioteca prima e con la piece teatrale dopo;

IO QUESTO TEATRO LO VOGLIO -  INTEGRAZIONE

perché ogni anno mi ha fatto salire sul palco insieme a tanti altri spettatori per la Giornata di Lettura Condivisa, curata da persone appassionate ed abili in un clima di condivisione culturale che non ha fatto differenza tra professionale ed amatoriale;

perché ho potuto usufruire – gratuitamente - di uno stage di Accompagnamento alla Visione prima dello spettacolo Ploutos o della ricchezza di Massimo Popolizio tratto da Aristofane;

perché in un Concerto Popolare per Banda e Poesia sono stati portati in gioiosa processione e declamati nei luoghi deputati del quartiere i versi dei poeti (e qui che ho conosciuto Wislawa Szymborska) e poi, alla fine, teatranti e cittadini insieme, ricondotti alla casa naturale, sul palco del Teatro o tra le poltroncine rosse... .

... potrei riempire ancora pagine e pagine di ricordi di questi 5 anni passati a TBQ, sono andata a memoria, e troppe sarebbero le serate da raccontare, le emozioni, le occasioni, le conoscenze...

E ALLORA PERCHE', PERCHE', PERCHE'
DOVREI SMETTERE DI GODERE DI TUTTO QUESTO?

PER UN TEATRO CHE C'E' (e deve continuare ad esserci), di Romano Meuti

L'aquilone corre e vola, vento.

Stupìto guardo, sono ancora bambino,
l'aquilone è alto verso il cielo,
si trasforma in oro, sole,
lo seguo con lo sguardo,
incappo in una nuvola bianca,
gonfia, astratta: Magritte,
uomini uguali, Charlot, Ridolini...
una luce bianca nel buio della notte.

Teatro di periferia,
vuoto il palcoscenico mi appare,
un uomo solo legge in piedi, assorto,
la sala guarda e ascolta, applaude,
partecipa felice di quel niente ricco,
poltroncine rosse, Teatro Quarticciolo.
Un regalo d'oro questo luogo – penso -
politicanti stupidi dietro le quinte
e un popolo che soffre la loro vanità,
scena di una tragedia solitaria: Magritte,
uomini stupidi che vanno verso il cielo,
denaro attorno alla cornice.

Quarticciolo, borgata di domani,
ieri gobba, partigiana, sciatta,
puttana e proletaria, fresca
tra prati, montarozzi e case,
grida e povertà.
Ieri comunista, oggi ruffiana,
unico modo per conquistare il vello,
contendere il primato,
mettersi in gioco.

Ti ho visto crescere fra stenti,
crescere però,
ora ti impoverisci banalmente,
per un'oscura trama imprevidente,
ti vedo scomparire
e allungo il braccio per trattenerti,
seguo il movimento,
politicanti stupidi sono attorno.

Cultura e qualità nate da poco
e già pronte a morire,
un lusso, un'illusione,
inganno e sprazzo.
Che storia è questa?!
Un giardino, alberi e vigore,
giovani intelligenti e laboriosi,
pazienti e vivi,
donne e uomini attenti, affascinati,
e d'improvviso
il baratro della disattenzione.

13.6.12

GIO©ARTE - UNA FESTA PER TOR BELLA MONACA

domenica 17 giugno 2012, ore 17
Teatro Tor Bella Monaca
, via Bruno Cirino (angolo viale Duilio Cambellotti), Roma
ingresso libero, con prenotazione obbligatoria al numero 062010579

Installazioni letture giochi nel percorso conclusivo degli incontri di laboratorio dedicati a Maria Lai, a cura di Cassiopea (Trieste) con la collaborazione di Ersilio M. e Meravigliarte

L'arte è prima di tutto un gioco con delle regole.
I bambini imparano presto a giocare, anzi l'arte è il loro Gioco.
Gli adulti giocano all'Arte.

Un pomeriggio di festa assieme, per giocare, preparare il pane, ascoltare fiabe e leggende.
Un pomeriggio per tenere l'arte a portata di mano.
Un pomeriggio aperto a tutti i bambini, e ai loro genitori.
ore 17
IL DONO DI UN'ETERNA BAMBINA
La leggenda del paese senza nome
Il Volo del nastro con tutti i partecipanti

ore 17.30 - 18.30
GIOCHI AD ARTE
tre postazioni Il Gioco del volo dell'oca
una postazione L'arte a portata di mano - giochi di carte

ore 17.30 - 19.00
COME IN UN GIOCO (laboratori creativi)
cartoline da Tor Bella Monaca (costruzione di opere fatte dai bambini e dagli adulti)

ore 18
I PANI DELLA FESTA
si impasta e si cuoce assieme
tondi moddizzosus da spezzare con le mani, una crosta dorata e una morbidezza nascosta

ore 18 - 19
piccola biblioteca PBB_TBM, in collaborazione con Cubo Libro
letture di fiabe, leggende, filastrocche e poesie

verrà proiettato il video Sospesa tra cielo e terra - conversazione con Maria Lai
di Barbara Della Polla e Ennio Guerrato
produzione Società Italiana delle Letterate e Cassiopea
con il contributo della Regione FVG

11.6.12

Bibliografia Letture in saòr

Pro-memoria letture gustose per l'estate....
 
Héctor Abad Faciolince - Trattato di culinaria per donne tristi - Sellerio editore Palermo
Luisa Adorno - Arco di luminara - Sellerio editore Palermo
Simonetta Agnello Hornby - Un filo d'olio - Sellerio editore Palermo
Simonetta Agnello Hornby, Maria Rosario Lazzati - La cucina del buon gusto - Feltrinelli
Allegra Alacevich - A pranzo con Babette. Le ricette di Karen Blixen -  Il leone verde Edizioni
Isabel Allende - Afrodita - Feltrinelli
Jorge Amado - Gabriella garofano e cannella - Einaudi
Anonimo - La cuoca di Buenaventura Durruti. La cucina spagnola al tempo della <<guerra civile>>. Ricette e ricordi - DeriveApprodi
Muriel Barbery - Estasi culinarie - E/O
Camilla Baresani, Allan Bay – La cena delle meraviglie - Feltrinelli
Nicolas Barreau - Gli ingredienti segreti dell'amore - Feltrinelli
Stefania Aphel Barzini - La scrittrice cucinava qui - Gribaudo
Erica Bauermeister - La scuola degli ingredienti segreti - Garzanti
Gioachino Belli - Sonetti - Zanichelli
Aimee Bender - L'inconfondibile tristezza della torta al limone - Minimum Fax
Stefano Benni - Bar Sport - Feltrinelli
Stefano Benni - Bar Sport Duemila - Feltrinelli
Stefania Bertola - A neve ferma - Tea
Calixthe Beyala - Come cucinarsi il marito all'africana - Epoché Edizioni
Karen Blixen - Capricci del destino - Feltrinelli
Jean Anthelme Brillat-Savarin - Fisiologia del gusto - Edizioni Seb 27
Italo Calvino - Furto in pasticceria, in Ultimo viene il corvo - Mondadori
Piero Camporesi - Il paese della fame - Garzanti
Elena Carcano - Il banchetto del Gattopardo. A tavola con l'aristocrazia siciliana - Il leone verde Edizioni
Geoffrey Chaucer - I racconti di Canterbury - Mondadori
Annia Ciezlado - I giorni del miele e dello zenzero -  Piemme
Pietro Citati - Elogio del pomodoro - Mondadori
Roald Dahl - La fabbrica del cioccolato - Salani
Eduardo De Filippo - Sabato, domenica e lunedì - Einaudi
Tullio De Mauro - Parole di giorni un po' meno lontani - Il Mulino
Sandra Di Segni - L'ebraismo vien mangiando - Giuntina
Chitra Banerjee Divakaruni - La maga delle spezie - Einaudi
Laura Esquivel - Dolce come il cioccolato - Garzanti
Aldo Fabrizi - Nonna minestra. Ricette e considerazioni in versi - Mondadori
Carlo Emilio Gadda - La cognizione del dolore - Garzanti
Fabrizio Gaio, Katiuscya Dimartino - Giustino, penso e cucino -  Comunicarte edizioni
Jason Goodwin - L'albero dei giannizzeri - Einaudi
Carlo Goldoni - Le donne gelose. Le donne curiose. Le donne de casa soa -  Ugo Mursia Editore
Maria Grammatico e  Mary Taylor Simeti - Mandorle amare - Flaccovio
Licia Granello - Il gusto delle donne. Il mestiere della tavola in venti storie al femminile - Rizzoli
Joanne Harris - Chocolat - Garzanti, Tea
Bohumil Hrabal - Ho servito il re d'Inghilterra - E/O
Kajsa Ingemarsson - Piccoli limoni gialli - Mondadori
N. M. Kelby - Tartufi bianchi in inverno - Frassinelli
Lia Levi - La sposa gentile - E/O
Loredana Limone - La cucina del Paese di Cuccagna. Passeggiate gastronomiche con Matilde Serao - Il leone verde Edizioni
Astrid Lindgren - Pippi Calzelunghe - Salani
Vincenzo Luciani - La cruedda - Con-fine edizioni
Sapo Matteucci - Q.B. La cucina quanto basta - Laterza
Jael McHenry - La cucina degli ingredienti magici - Corbaccio
Marsha Mehran - Caffè Babilonia - Neri Pozza
Marsha Mehran - Pane e acqua di rose - Neri Pozza
Massimo Mongai - Memorie di un cuoco d'astronave  Mondadori, Mursia
Massimo Mongai - Memorie di un cuoco di un bordello spaziale - Robin edizioni
Massimo Mongai - Guida Galattica dei Gourmet. Raccolta eretica e non convenzionale di ricette (e storie) aliene - Robin edizioni
Massimo Montanari - Il formaggio con le pere. La storia in un proverbio - Laterza
Massimo Montanari
- Il riposo della polpetta e altre storie intorno al cibo - Laterza
Richard C. Morais - Madame Mallory e il piccolo chef indiano - Neri Pozza
Pablo Neruda - Ode al vino e altre odi elementari - Passigli poesia
Ito Ogawa - Il ristorante dell'amore ritrovato - Neri Pozza
Moni Ovadia, Gianni Di Santo - Il conto dell’ultima cena. Il cibo, lo spirito e l'umorismo ebraico – Einaudi
Lorenza Pliteri - Cannella e zafferano - Ponte alle Grazie
Julie Powell - Julie & Julia - Rizzoli
Pierpaolo Pracca - L'amore, la morte e il basilico. La cucina marsigliese di Jean Claude Izzo - Il leone verde Edizioni
Tiziano Scarpa - Venezia è un pesce - Feltrinelli
Clara Sereni - Casalinghitudine - Einaudi
Kamila Shamsie - Sale e zafferano - Ponte alla Grazie
Giorgio Taborelli - Il piccolo libro dei cibi - Ponte alle Grazie
Antonio Tabucchi - Sostiene Pereira - Feltrinelli
Maria Ivana Tanga - I Malavoglia a tavola. Giovanni Verga e la cucina dei contadini siciliani - Il leone verde Edizioni
Giuseppe Tomasi di Lampedusa - Il Gattopardo - Feltrinelli
Giuseppina Torregrossa - Il conto delle minne - Mondadori
Giuseppina Torregrossa - L'assaggiatrice - Rubettino
Trilussa - Tutte le poesie - Mondadori
Victor M. Valle, Mary Lau Valle - Il buon sapore dei ricordi. Saga di una famiglia messicana tra ricette e memorie - Sperling & Kupfer
Vamba - Il giornalino di Gian Burrasca - Rizzoli, Newton Compton, De Agostini, Mondadori, ecc.
Manuel Vázquez Montalbán - Ricette immorali - Feltrinelli
Banana Yoshimoto - Kitchen - Feltrinelli
Émile Zola – Il ventre di Parigi - Garzanti

5.6.12

CUM PANIS + HORTUS URBIS domenica 10 giugno, ore 11.00


Laboratorio organizzato da Zappata Romana
e nell'ambito della manifestazione Cerealia
quota di partecipazione: 8 euro a persona
prenotazioni obbligatorie entro le 18.00 di sabato 9 giugno alla mail hortus.zappataromana@gmail.com